Adriatica Logistics è un’azienda leader nell’ambito della logistica. Costituita nel 2002 ha messo a punto un sistema integrato di servizi per soddisfare in modo efficiente le esigenze dei propri clienti, in materia di picking, handling, stoccaggio e servizi doganali: opera in prevalenza nel settore dei prodotti alimentari.
Elettromeccanica Angelini ha “incrociato” questo importante gruppo industriale, in occasione della realizzazione della nuova sede, dove è tuttora impegnata nel terminare diverse attività, avviate all’inizio del mese di agosto e che presumibilmente saranno terminate a fine novembre.
“Si tratta per noi – racconta Mattia Angelini, titolare di Elettromeccanica insieme al padre Alberto – di una commessa di notevole importanza, data la fama del cliente e la tipologia del lavoro che comprendeva varie sfaccettature dell’impiantistica elettrica che nel dettaglio riguardano l’illuminazione (interna ed esterna), la cabina di trasformazione MT/BT e l’impianto di rilevazione incendi: le aree interessate dall’intervento sono state gli uffici, il magazzino e una cella frigorifera di considerevoli dimensioni”.
“Di particolare interesse – continua Mattia Angelini – è stato senza dubbio che una buona parte dell’impiantistica elettrica (in particolare prese e plafoniere) sono state realizzate in conformità ATEX (ATmosphères ed EXplosives), nome convenzionale che raggruppa due direttive europee: in questo caso quella che ci riguarda è la 2014/34/UE, in merito alla regolamentazione di apparecchiature destinate all'impiego in zone a rischio di esplosione, come sono quelle di Adriatica Logistic. Di rilievo anche altri due aspetti di questo cantiere: in primo luogo che gran parte del lavoro è stato realizzato, con l’ausilio di attrezzature elevatrici di nostra proprietà, ad alta quota (circa 15 metri di altezza) e in secondo luogo il fatto che l’impiantistica dell’enorme cella frigorifera è stata realizzata esclusivamente all’esterno della stessa, in un’intercapedine fra la parete interna del capannone e quella della cella. Tutto ciò per evitare possibili problematiche future all’impianto, viste le bassissime temperature che verranno tenute quando la cella sarà a regime operativo, oltre che ad una miglior condizione per le manutenzioni future”.